India: Matrimonio in Rajastan
India, nel suo cuore, sono ad Agra, città dell’amore per eccellenza, il Taj Mahl, nonostante sia una tomba non rappresenta certo la tomba dell’amore, ma anzi l’amore sembra sopravvivere alla stessa morte. Amore e morte, come Romeo e Giulietta…non approfondisco prometto!
In India i matrimoni si celebrano quasi tutti nello stesso periodo dell’anno, come da noi in Italia, sono allegri e scintillanti, rumorosi e visibili. Luci intermittenti, carri dorati o d’ argento massiccio, cavalli bardati con ornamenti opulenti; turbanti, broccati, sete preziosissime, tutto risplende e riluce. Si suona e si danza, festa totale per uno degli eventi più importanti della vita. I film di Bollywood ci hanno fatto familiarizzare con questi colori, ma vederli dal vivo coinvolge moltissimo.
Però dalle nostre parti abbiamo il Castello delle cerimonie che mica è poi tanto diverso da tutto questa scenografia!
Sarebbe interessante dare una “sbirciatina” all’antropologica che ha la cerimonia del matrimonio! Non approfondisco prometto.
Che cosa mi stupisce di più di tutto questo tripudio di suoni e luci?
Sono le mani e i piedi della sposa, perché in India, sono decorati con il rosso hennè.
La sposa si sottopone per ore, prima delle nozze, a una antichissima cerimonia per la realizzazione di vere e proprie opere d’arte.
Questa cerimonia si chiama Mehendi ed è usata in molte feste e celebrazioni hindu tra cui il matrimonio.
La cerimonia del matrimonio hindu include diversi riti religiosi, dura giorni, regole e tradizione da rispettare, e il Mehendi è indispensabile perché trai suoi significati c’è quello di buon auspicio.
La cerimonia tradizionale si deve organizzare prima del matrimonio, generalmente un giorno o due prima del matrimonio. Il Mehndi è una festa notturna.
La notte racchiuderà divertimenti, musica e spettacoli, mentre la sposa, la sua famiglia, i parenti e gli amici si riuniscono per celebrare il matrimonio. La danza e i balli sono il cuore delle celebrazioni. Balli dalle coreografie complesse che devono essere provate per mesi, voilà Bollywood! Ma non solo danza, perché la sposa deve sottoporsi al complesso disegno di mani e piedi con l’hennè.
I disegni da sposa sono complessi e quindi richiedono ore per l’esecuzione.
Questi disegni complessi e bellissimi per me sono vere e proprie opere d’arte, un’arte transitoria, una temporaneità che non lascia segno, ma che rappresenta la vita stessa.
Non si usano colori, ma l’hennè, rossiccio e marrone, elegante nelle sue sfumature.
Disegni di buon auspicio, simboli, tendenze moda, arte e tradizione s’ incontrano nella bellezza e nell’armonia. La pelle diviene una tela e i disegni con l’hennè sono un minuzioso riassunto di significati che resteranno indelebili solo per qualche decina di giorni. Questi tatuaggi temporanei hanno ancora molto successo, perché sono indolori e provvisori, non rimangono per tutta la vita, chiunque può realizzarli.
Poi oggi ci sono anche delle tendenze moda che attirano anche le giovanissime.
Poi l’acqua e il sapone se li porteranno via, come per incantesimo.
In India fino a che l’hennè è visibile niente faccende e se il colore prende nuance scure allora la pace con la suocera è assicurata, poi come la nostra pioggia, tanta fortuna.
L’hennè viene tradizionalmente utilizzato per occasioni speciali come feste, compleanni e matrimoni in Africa, Pakistan, India e Medio Oriente.
Sul web ci sono tutorial, su come realizzare questi bellissimi tatuaggi temporanei, ci sono anche tutte le indicazioni su come scegliere il miglior hennè, perché si deve usare quello naturale e non quello taroccato che può essere anche pericoloso perché irrita la pelle e provoca prurito fino a danni peggiori.
Se si osservano i dettagli delle tarsie marmoree del Taj Mahal, mi sembra di rivedere i disegni del Mehendi…e allora evviva gli sposi e all’amore eterno (da vivi e da morti)