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Definizione di montagna: non ne basta una

12 Giugno 20203 Luglio 2020 Da Valeria

Dare una definizione di montagna è davvero come scalarla

Definizione di montagna, forse indefinibile, la nostra frase “guida alpina” : Non cercate nelle montagne un’impalcatura per arrampicare, cercate la loro anima. (Julius Kugy)

Perché la montagna ha molte definizioni?

Non esiste una definizione unica di “montagna”, perché la montagna può essere una parete da scalare quanto un simbolo da capire.  Montagna rocciosa e montagne sottomarine, montagne di fuoco, i vulcani e isole ibride divise tra cielo e abissi.

Per convenzione la montagna si definisce così

Una montagna è un rilievo della superficie terrestre, lo studio delle montagne, è l’orografia. Esistono varie convenzioni per determinare in base all’altezza, quale rilievo possa essere definito una montagna. Si definisce montagna un rilievo che supera i 400 – 500 o, secondo altre convenzioni, i 600 -700 metri sul livello del mare (s.l.m.), ma solo quando il suo aspetto è, almeno parzialmente, impervio.

Ecco alcune definizioni comuni

Una, nessuna o…volendo citare Pirandello, citazione giusta perchè definire la montagna segue tanti sentieri diversi tra loro:

  • Definizioni convenzionali

la definizione convenzionale è quella che dice che la montagna deve avere almeno 400 o 500 o 600 metri di altezza ed un aspetto almeno in parte impervio

  • Definizione di montagna tradizionale (toponomastica)

Nella toponomastica italiana quindi sono detti “monti” alcuni rilievi aspri e dal carattere impervio, anche se non raggiungono l’altezza di 400, 500 o 600 metri; sono inoltre chiamati “colli” anche rilievi superiori a 600 metri, quando questi non hanno pareti rocciose o forme dirupate.

  • Definizione statistica – cartografica della montagna

Nella cartografia e nella statistica si semplifica.  montagna, collina e pianura, infatti, la montagna è il  territorio posto sopra 500 o 600 m s.l.m., indipendentemente dal carattere impervio e dal nome tradizionale.

  • Definizione secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente

Tra i vari criteri si riporta infine quello internazionale fornito dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, che definisce “montagna” ogni rilievo terrestre con le seguenti caratteristiche di altitudine:

  • oltre 2.500 metri, oppure
  • tra i 1.500 e 2.500 metri e pendenza del due per cento, oppure
  • compresa tra 1.000 e 1.500 metri e pendenza del cinque per cento, oppure
  • tra i 300 e i 1.000 metri continua entro sette chilometri.

Definizione di montagna: ecco le meno convenzionali

  • le montagne che si trovano più vicine all’Equatore hanno una maggior distanza dal centro della terra, quindi sono più alte di quelle più distanti dall’Equatore il raffronto però non è rispetto al livello del mare ma proprio per la distanza delle cime dal centro della Terra
  • montagna sottomarina si eleva sulla crosta oceanica senza tuttavia raggiungere la superficie a livello del mare
  • i vulcani montagne di fuoco mutanti
  • isole che sono montagne elevatissime, ma che vengono misurate solo dal livello del mare in su.
  • Le montagne sono più vicine al cielo e questo spiega il loro significato simbolico.  Il simbolismo più profondo della montagna, è legato al sacro legame tra cielo e terra.

Quindi le montagne sono solo un’impalcatura su cui salire? Credo che si debba sempre cercare la loro anima perché è quello che ce le rende uniche.

Quando l’architettura locale definisce la montagna

Ecco una brevissima presentazione di una struttuta montana che andrebbe protetta e preservata, la caciara

Caciara? No non nel significato di rumore e confusione, ma di costruzioni tipiche della Montagna dei Fiori nel Parco del Gran Sasso e Monti della Laga.

Le caciare sono delle costruzioni a forma di igloo, ma fatte di pietre. Gli archeologi le datano sin dall’età del bronzo, ma più di recente, si legano alla transumanza tra Puglia e Piceno. La transumanza ha creato nei secoli una stretta relazione tra i pastori dell’Appennino centrale e il Tavoliere delle Puglie.

La caciara è una capanna in pietra a secco dei pastori in Abruzzo e nelle Marche.  La forma è semisferica o ogivale. La tecnica costruttiva è quella dell’arco a mensola.

Le caciare erano utilizzate dai pastori come riparo e per la lavorazione dei formaggi. Il termine caciara potrebbe derivare da “cacio” e quindi luogo dove si produce e si tiene il formaggio. Altra definizione potrebbe derivare dalle liti che nascevano sulla proprietà degli attrezzi custoditi in questi capanni.

Era infatti pratica comune usare un luogo comune per depositare gli attrezzi agricoli di più agricoltori.

Le caciare sono presenti soprattutto sulla Montagna dei Fiori dove ci sono ancora  50 caciare visibili e alcuni in buono stato di conservazione.

Fonte:  Wikipedia

San Giacomo Monte Girella

Le caciare e la vetta della Girella, uno dei balconi più belli dell’Appennino. Da qui si possono vedere le vette principali, la costa marchigiana abruzzese e, in condizioni ottimali di visibilità, anche le coste della Croazia. Molto frequentato e panoramico, questo itinerario permette di raggiungere, oltre ai Monti della Laga, la cima più alta dei Monti Gemelli e il monte Girella (Parco nazionale del Gran Sasso).

https://ripartiredaisentieri.cai.it/sentieri/san-giacomo-monte-girella/

Fonte: CAI ITALIA

 

 

 

 

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