Simbolismo e montagna?
Il simbolismo della montagna è misterioso e da interpretare
La frase “guida alpina”: Una cima raggiunta è il bordo di confine tra il finito e l’immenso. (Erri De Luca)
Qual è Il simbolismo della montagna?
La montagna ha da sempre incarnato il simbolo che crea l’unione tra cielo e terra, simbolo religioso sia di luogo di ascesi, dove trovare la divinità, dove elevarsi al cielo significa distaccarsi dalle cose terrene. Nella psicanalisi Junghiana, soprattutto nei sogni, la montagna ha un forte significato simbolico, in relazione della crescita psichica, psicologica e individuale. Simbolizza gli ostacoli, ma anche la volontà che si ha per superarli, con tutti imezzi. Rappresenta il vissuto del sognatore, le difficoltà da affrontare, la fatica richiesta per raggiungere i propri obiettivi, la gioia per le vette conquistate, la paura per i pericoli, il vuoto e l’insuccesso.
La montagna è il chiaro simbolo del coraggio, la determinazione per superare gli ostacoli per raggiungere la vetta. Ma si deve anche saper scendere, perché anche la discesa ha un forte valore simbolico, soprattutto dopo aver raggiunto la vetta, scendere significa che non ci si ferma, si è pronti a ripartire per la prossima sfida, magari per mare!
A proposito di luoghi simbolici ecco a voi il lago di Pilato, Parco Nazionale dei Sibillini.
Specchi d’acqua a forma di occhiali…Il lago di Pilato
Il lago di Pilato è situato a circa 2000 metri di altezza sulla cima del Monte Vettore in provincia di Ascoli Piceno. Questo lago è uno dei pochi specchi d’acqua glaciali di tipo alpino dell’Appennino ed è l’unico lago naturale delle Marche. Il lago di Pilato, in estate, prende la forma di occhiali, ma questo lago è noto soprattutto per le sue leggende.
La leggenda del nome
Il nome attuale del lago viene da una di queste leggende. Nel lago si troverebbe il corpo del proconsole romano Pilato, che in Giudea non impedì la crocifissione di Cristo. L’imperatore Tiberio lo condannò a morte senza sepoltura. Pare che fosse il suo ultimo bizzarro desiderio di non avere sepoltura. Così le spoglie, avvolte in un sacco, furono caricate su un carro trainato da bufali e lasciato alla sorte. Da Roma arrivarono sul monte Vettore dove il carro cadde nel lago facendone ribollire le acque e dandogli il nome. Da questa storia deriva la credenza che gettare sassi nel lago possa risvegliare l’anima di Pilato e quindi portare male.
Simbolismo della montagna: magia, la Sibilla e i negromanti…o solo laghetto di montagna?
Le leggende sul lago hanno origine sin dal Medioevo, quando si credeva che il lago di Pilato fosse infestato da demoni, che così causavano gli inspiegabili innalzamenti e abbassamenti repentini dell’acqua, raccolti disastrosi, pesci deformi e i terremoti. L’isola del Diavolo è il lembo di terra tra i due laghi, luogo di culto satanico, in cui i negromanti si riunivano per invocare il demonio e consacrare i libri di magia. Il terrore che tutti questi fenomeni infondevano sulla popolazione locale era enorme, tanto da che si narra che le popolazioni locali immolassero un prigioniero condannato a morte, per placare l’ira del diavolo.
Cecco d’Ascoli frequentava il lago e gli costò la vita, arso sul rogo per negromanzia.
Tanti i negromanti che bazzicavano il lago, che era noto come lago delle Sibilla, tanto che pur di impedirne l’accesso vennero eretti muri a secco lungo le sponde, mentre una forca venne posta all’ingresso della valle come monito a non proseguire.
Paradiso della Regina Sibilla
Il Paradiso della Regina Sibilla è uno scritto di Antoine de La Sale che raccoglie molte leggende dell’epoca sia sul lago che sulla Sibilla Appenninica. Inoltre rivela che per visitare il lago nel 1420, si doveva richiedere un salvacondotto perché andarci senza autorizzazione poteva costare anche la vita.
Il lago della Sibilla
Alle sue numerose “identità”, infine, si aggiunge quella di lago della Sibilla. Da un disegno di Antoine de la Sale si nota che il nome del lago era quello di Lago della Sibilla. Ed ecco spuntare l’ennesima leggenda, il lago sarebbe il Lago Averno, la porta degli Inferi.
Il Museo della Grotta della Sibilla testimonianza anche del simbolismo della montagna
Il Museo della Grotta della Sibilla di Montemonaco, conserva una misteriosa ed inquietante pietra scura, detta “La Gran Pietra”, trovata nei pressi del lago è nota per le sue incisioni.
il Chirocefalo del Marchesoni, il bestiario del lago
Niente paura non è il nome di un negromante, ma di un crostaceo endemico, che vive nelle acque del lago, di colore rosso e di piccole dimensioni che…giuro non è una diavoleria, nuota sul dorso. Sulle sponde del lago, si aggira anche un coleottero acquatico di origine boreo-alpina. Viene chiamato ditiscide, è molto piccolo e di colore nero.
Come tenere a bada i turisti?
Se alla fate della Sibilla era concesso di bagnarsi i piedi caprini nel lago, oggi ai comuni mortali fare il bagno nel lago è severamente vietato. Nessun pericolo, ma il demonio potrebbe essere proprio incarnato dagli esseri umani che non rispetterebbero la fragilità di questo ecosistema. Perché proteggerlo? perché ci vive il gamberetto “dorsista” unico al mondo che deve essere salvaguardato e per non rischiare di rompere le sue uova è d’obbligo mantenersi a 5 metri di distanza dalle sponde del lago.
Fonte wikipedia
Il Museo della Grotta delle Sibilla www.regione.marche.it
Guida dei Monti Sibillini CAI sezione di Ascoli Piceno 1983
IL SENTIERO del CAI
Forca di Presta Monte Vettore
La vetta del monte Vettore (la più alta del Parco dei Monti Sibillini, da cui si possono vedere tutte le altre vette del gruppo) e quelle della Laga, del Gran Sasso e dei Monti Gemelli. Il lago di Pilato (con le sue leggende) e il Chirocefalo del Marchesoni (piccolo crostaceo scoperto e classificato solo negli anni 50 e che sembrerebbe vivere solo in questo lago). È il sentiero più classico e frequentato dei Monti Sibillini.
ripartiredaisentieri.cai.it/sentieri/forca-di-presta-monte-vettore
Fonte: CAI ITALIA