Ravioli dolci: i viaggi dei ravioli arrivano in terra d’Abruzzo
I ravioli dolci arrivano dall’Abruzzo, da una provincia piccola e sconosciuta, la provincia di Teramo.
Ma dolci come? In effetti affiancano la classica versione salata, sono dolci che si mangiano come primo. Confusi?
Da dove arrivano i ravioli dolci?
Arriverebbero da un piccolo paesino in provincia de L’Aquila, Navelli, famosa anche per la produzione di zafferano. Sono oggi considerati tipici della Provincia di Teramo, venivano preparati durante i giorni di Carnevale oggi sono disponibili durante tutto l’anno in tutti i negozi di pasta fresca artigianale.
Storia dei ravioli nel teramano
I ravioli sono sparsi ovunque nel modo e anche in Italia se ne hanno di tutti i tipi però ci sono diverse ipotesi, sia sull’origine che sul nome.
Apicio, cuoco romano, cita una ricetta molto simile al raviolo che conosciamo oggi.
Il nome deriverebbe dal cognome del primo cuoco di Gavi Ligure, della Repubblica di Genova, il signor Ravioli appunto, che li condì con poca acqua di cottura e vino rosso.
Del raviolo si hanno notizie sin dal 1100. Da Genova inizia a diffondersi sin dal 1200, fino ad arrivare in Toscana dove viene citato anche nel “Decamerone”.
La ricetta nel Teramano è subito entrata nelle case di tutti, da quelle borghesi a quelle contadine.
Nella tradizione abruzzese, i ravioli sarebbero di origine rinascimentale, con riferimenti storici alla corte degli estensi (“Libro Novo” da tale messer Cristoforo da Messisbugo, cuoco di palazzo dei signori di Ferrara). Il pezzo forte della ricetta originale rimane la ricotta che lega indissolubilmente questo raviolo al territorio e alla pastorizia dell’Abruzzo.
I ravioli dolci, sono un primo
Confusi? No vi prego, nessuna confusione, i ravioli dolci, con ripieno di ricotta (può essere di mucca o di pecora) con zucchero e cannella o maggiorana, possono essere conditi con sugo di pomodoro o di carne, con burro e salvia, e sono un buonissimo primo piatto.
Il sugo di carne più buono è quello di carne mista, maiale e manzo in eguale quantità, con l’aggiunta di una costatella di maiale e di un pezzetto di lardo per arricchire il sapore.
Però la tradizione vuole anche che ci siano condimenti alquanto insoliti come burro, zucchero e cannella, oppure con solo parmigiano (prende il nome di ravioli ‘ncaciati).
I più alternativi aggiungono un cucchiaio di cacao amaro al mix zucchero cannella e un po’ di burro.
Se passate da Sant’Egidio alla Vibrata i ravioli dolci si possono comprare in tutti i negozi di pasta fresca. Da Sant’Egidio alla Vibrata si può visitare Faraone Vecchio antico borgo longobardo che rientra nei circuiti del turismo delle città fantasma in Abruzzo e in Italia. Se poi siete nei paraggi a Natale allora la specialità sono I Sassi d’Abruzzo una delizia di mandolrle ricoperte di cioccolato.
A causa della pandemia, sono rimasta a casa e quindi vi racconto i viaggi dei ravioli con quelli tipici delle mie parti.
http://turismo.provincia.teramo.it/enogastronomia/la-cucina-teramana/primi-piatti/ravioli-dolci-di-ricotta
https://www.ilcentro.it/abruzzo/zucchero-e-cannella-per-il-piatto-antico-che-celebra-carnevale-