I viaggi sulle onde sonore mi portano a seguire il suono delle fanfole, poesie metasemantiche di Fosco Maraini
Il viaggio sulle onde sonore delle fanfole parte da lontano, ma l’ispirazione è recente perché una domenica pomeriggio, zappingando per caso, mi sono imbattuta nella replica di una puntata de “Il Caffè” del 2005, con Dacia Maraini, Stefano Bollani e il critico musicale Felice Liperi, dedicata a Fosco Marini e alle sue fanfole. Il tempo ha fatto una capriola indietro, al mio primo viaggio in Giappone. In pieno inverno mi sono ritrovata davanti alla Siberia, in Hokkaido all’estremo nord del Giappone a scoprire la comunità degli Ainu, per caso. Non seguivo una guida, ma avevo con me qualche pagina fotocopiata da un volume sul Giappone di una collana degli anni ’70 della De Agostini sui popoli del mondo.Quei fogli tutti piegati per diventare una edizione tascabile, erano il capitolo dedicato proprio agli Ainu, scritto da Fosco Maraini. Quelle poche righe mi hanno folgorato, Fosco Maraini era entrato nella mia vita.
Le fanfole, poesie metasemantiche
che diventano testi musicali con Bollani e una parodia cult con Proietti…allora troppa roba? Sono anche l’Ispirazione a scrivere e seguire fonemi e suoni come filo conduttore di un itinerario di viaggio sulle onde sonore, un lungo itinerario che collega storie ed emozioni, scoperte e ascolto dei suoni del mondo.
Chi era Fosco Maraini?
Fosco Maraini (Firenze 1912-2004) è stato etnologo, antropologo, orientalista, scrittore, viaggiatore, fotografo e alpinista. Laureatosi in Scienze naturali, ha compiuto la sua prima spedizione in Tibet nel 1937. Ricercatore alle Università di Sapporo e Tokyo, ha insegnato Lingua e letteratura giapponese all’Università di Firenze. Poliglotta, parlava 12 lingue, le fanfole sono una sua creatura.
Fàn-fo-le: che cosa sono?
La parola è inventata da Fosco Maraini, per il suo libro “La gnosi delle fanfole”. Fonemi e suoni, ecco le Fanfole, poesie metasemantiche di parole sonore. Parole senza significato, dove il suono è il senso, perciò le lego ai miei viaggi sulle onde sonore.
In questo libro le fanfole sono parole create dal mettere e togliere le basi strutturali della parola, la parola è come musica perché le parole evocano la sonorità voluta e cercata.
Lewis Carroll nel suo poemetto Jabberwocky pubblicato nel 1871 usa un linguaggio simile, il non-sense. La poesia non-sense inglese si fonda proprio sull’effetto sorpresa e umorismo per evocare situazioni surreali e fuori dalla norma.
Gigi proietti l’essenza ludica delle fanfole
Per quello che posso aver capito delle fanfole, l’interpretazione che preferisco è quella di Gigi Proietti nella sua recitazione de “Il Lonfo”, una delle più note poesie metasemantiche di Fosco Marini. Questa interpretazione è facilmente accessibile sul web.
Come scrive lo stesso Marani: bello sarebbe cantarla! E così è stato
Il primo album è del 1998, cui segue l’edizione Baldini- Castoldi-Delai del 2007 di “Gnòsi delle Fànfole” con in allegato il CD della versione musicata e cantata ad opera di Stefano Bollani e Massimo Altomare, il tutto impreziosito dalla voce di Fosco Maraini.
I viaggi sulle onde sonore dagli Ainu alle fanfole
Che c’entrano gli Ainu con le fanfole? Fosco Maraini era un antropologo e orientalista, esperto degli Ainu. Durante uno dei suoi soggiorni in Giappone nel 1939, ebbe la capacità di svolgere delle ricerche su questo popolo sconosciuto grazie al suo studio dell’arte, della religione e del pensiero degli Ainu.
L’Ainu o Aynu sono un gruppo etnico indigeno del Giappone, sono i nativi dell’Hokkaido in Giappone, ma sono presenti anche a Sakhalin , Isole Curili , Krai di Khabarovsk e della Kamchatka che si trovano in territorio Russo. Gli Ainu che sono vissuti in Hokkaido hanno la propria lingua e la propria cultura.
Da fonti ufficiali la popolazione attuale in Giappone dovrebbe essere di circa 25.000 individui. Però fonti non ufficiali riportano una popolazione di 200.000 o più, perché molti degli Ainu non sarebbe a conoscenza della propria origine in quanto nei secoli si è avuta una assimilazione culturale molto marcata.
Da dove arrivano gli Ainu?
Forse hanno una origine siberiana. Gli Ainu rivestono un ruolo importantissimo per quanto riguarda l’antropologia, la cultura, la linguistica anche perché la loro origine è avvolta nel mistero.
Perseguitati, discriminati, deportati, disprezzati, decimati dalle epidemie e forzati all’assimilazione culturale con il Giappone nei secoli, hanno avuto il loro riscatto culturale nel 2019 quando sono stati ufficialmente riconosciuti come popolazione indigena con una lingua, una religione e una cultura proprie.
Dove andare a conoscere gli Ainu?
In Giappone ci sono villaggi e musei da visitare per rendersi conto della differenza culturale di questo popolo unico che grazie ad una operazione di sincretismo tra la loro cultura e quella giapponese suscitano interesse per la loro unicità. iuo ho visitato “The Ainu Museum” in Shiraoi gun Hokkaido sule sponde del bellissimo e nostagico Lago Poroto, il villaggio si chiama Porotokotan. in questo luogo si possono assistere a spettacoli di musica e danze tradizionali, cultura e l’arte. il villaggio degli Ainu non era qui, nel passato è stato spostato qui dopo che le loro terre sono stare occupate dai giapponesi. Nel 1965 si decise di ricostruire sulle sponde del lago Poroto il villaggio che però diventava un museo a cielo aperto, con mostre ed evetì culturali. La struttura include delle case, un museo, un giardino botanico e degli spazi per gli animali.
la Musica tradizionale Ainu accompagnata dalla danza, è ricca di canzoni e balli che evocano la grandezza del nord, inclusa la danza cerimoniale dell’orso. Gli Ainu hanno anche degli strumenti musicali titpici, come l’arpa da bocca.
Se non volete fare troppa strada, ma volete saperne di più sugli Ainu a Firenze si può visitare il Museo di storia naturale con una sezione dedicata a loro.
Fonti
Collana dei popoli del mondo volume Giappone e Corea FOSCO MARAINI IST Geografico De Agostini Novara 1978
Gli Ainu dell’isola di Hokkaido (Immagini degli adoratori dell’orso) (1997)
La minoranza etnica degli Ainu vive nell’isola di Hokkaido, a nord del Giappone. Attraverso le immagini fotografiche realizzate da Fosco Maraini tra l’anno 1939 ed il 1975, l’elaborato illustra le caratteristiche e la civiltà di un popolo che sta scomparendo. Autori: Brunetto Chiarelli, Cosimo Chiarelli, Fosco Maraini Montaggio: Guido Melis Programma Centro Didattico Televisivo n.94/B Copyright Università degli Studi di Firenze – 1997 Riversamento da master analogico: Laboratorio Multimediale, 2020
Fosco Maraini : Il miramondo. Documentario di Guido Ferrari, 2004
Gnosi delle fànfole è un album del 1998 di Stefano Bollani e Massimo Altomare, ispirato dall’omonima raccolta di poesie di Fosco Maraini.
Gnosi delle fànfole Fosco Maraini Curatore: Toni Maraini Editore: La nave di Teseo
Programmi televisivi di approfondimento
Dacia Maraini e il suo palinsesto della “Domenica Con” di Rai Storia
Puntata de “Il Caffè” del 2005, con Dacia Maraini, Stefano Bollani e il critico musicale Felice Liperi
Gigi Proietti – Lonfo
Wikipedia
I musei dedicati agli Ainu
www. ainu-upopoy.jp
Nibutani Ainu Culture Museum
Historical Museum of the Saru River
Hakodate City Museum of Northern Peoples
Museo nazionale di Antropologia (adesso sezione del Museo di Storia Naturale) con le testimonianze della cultura Ainu di Hokkaido, che il Museo deve all’antropologo e scrittore fiorentino Fosco Maraini.