Il canto di gola della Mongolia è noto come khöömii
Un pomeriggio ad Ulaanbaatar l’ho passato ad ascoltare musica e canzoni tradizionali della Mongolia, vi racconto del canto di gola.
Star locali intonavano melodie che ispiravano l’immensità della steppa sconfinata, un richiamo alla natura potente ed ancestrale. Che strumenti suonavano? Di sicuro il più sorprendente: la gola. Che la voce sia uno strumento musicale in molti lo sostengono, ma quando si usa la gola per cantare allora le cose cambiano.
Il canto di gola, khöömii in Mongolia, rappresenta l’essenza stessa dei popoli nomadi e del loro legame con la natura. Per farvi visualizzare la cosa, una sorta di ventriloquo che invece di parlare senza muovere le labbra…canta!
Da dove arriva il canto di gola?
Nessuno sa esattamente da dove provenga il khöömii. Le leggende raccontano che arrivi dagli altopiani dell’Asia centrale o dalla catena delle montagne degli Altai nella Mongolia occidentale. Potrebbe essere stato il canto dei nomadi turchi o delle orde al seguito di Gengish Khan. Il khoomei è un canto di gola che ha un legame stretto con la natura e il soprannaturale. L’imitazione della natura si manifesta con suoni come: lo scorrere delle acque, il sibilare del vento, l’eco che rimbomba, il fragore del tuono, il cinguettio degli uccelli, ecc. Il soprannaturale si esprime grazie al canto dello sciamano, che evoca la spieritualità e la sacralità delle montagne, che sono luoghi legati alle religioni animistichei.
Che cos’è un canto di gola?
Un canto di gola si esegue grazie all’uso di una tecnica vocale. Per l’esecuzione di questa tecnica si deve conoscere l’anatomia di: faringe, corde vocali, cavità orale, lingua, labbra e cavità nasale. I bravi cantanti khoomei possono modificare la propria frequenza adattando il volume della cavità orale, l’apertura della bocca e la posizione delle labbra.
Il risultato è di ottenere nello stesso tempo due suoni distinti: la voce e l’armonico con un effetto simile alla polifonia. Questa tecnica richiede anni di formazione, in fondo come la lirica.
A cosa somiglia il canto di gola?
Il canto potrebbe somigliare a quello degli strumenti armonici. Tra questi ci sono:
- il magico didjeridoo australiano
- lo spirituale corno tibetano
- le divine campane nepalesi o tibetane
- il nostrano “scacciapensieri” della musica etnica siciliana.
Si trova solo in Mongolia?
L’utilizzo del canto di gola, è presente in alcune culture molto diverse tra loro, con tecniche e stili differenti, tra queste: Tuva in Siberia, la Mongola, in Italia in Sardegna, in Sud Africa durante le cerimonie tradizionali sono le donne a cantare, in Tibet durante le esibizioni rituali e nelle regioni artiche grazie agli Inuit, anche qui sono le donne a cantare, durante i giochi vocali.
Il potere terapeutico del canto di gola
La musicoterapia è riconosciuta come terapia, quindi anche il canto di gola avrebbe virtù terapeutiche. Esperimenti condotti da medici e musicisti hanno spesso dimostrato che c’era una connessione tra salute e musica. Il khoomei, per chi ci crede, se usato per scopi terapeutici agirebbe sulla concentrazione e l’equilibrio mentale.
Il valore spirituale del canto di gola
Alcune esperienze sciamaniche e canti tibetani sono considerati una forma di terapia sia fisica che spirituale, il canto di gola sviluppa un forte legame con la ricerca del divino e del trascendente. I monaci tibetani danno anche una connotazione mistica a questo canto. La tecnica dei monaci buddisti è usata per intonare i mantra ed è legata alla concezione religiosa della realtà vibratoria dell’universo.
Dove si può ascoltare il canto di gola in Mongolia “Traditional Mongolian folk concert”
Il concerto folk tradizionale di Tumen Ekh è uno dei concerti da non perdere nella città di Ulaanbaatar.
In questo concerto si esibiscono i migliori artisti tradizionali per il canto di gola, ma non solo perché ci si immerge totalmente nella cultura musicale della Mongolia. Non solo la cultura tradizionale dove Il violino a forma di testa di cavallo e il liuto accompagnano le melodie di questo canto, ma anche l’innovazione con donne cantanti e l’internazionalizzazione di questo canto in contesti di musica Pop mondiale, trovando una propria espressione in contesti New Age e in culture alternative sulla natura, la terra, la guarigione e la spiritualità.
fonti.
nomadictrails.com https://tumenekh.wordpress.com camminahttps://camminandoscalzi.wordpress.com/tag/scacciapensieri/ndoscalzi.wordpress.com/tag/scacciapensieri/
https://www.britannica.com/art/throat-singing