Montagnaterapia
La montagnaterapia, la montagna che cura. La montagna e l’ambiente montano agiscono sul benessere psico fisico, migliorano la socialità, ma soprattutto migliorano la qualità della vita in generale.
Non tutti hanno però la possibilità di camminare autonomamente in montagna e non tutti hanno conoscenze e competenze per goderne in sicurezza. Nasce da qui l’esigenza di integrare aspetti medico salutari e competenze tecniche di montagna nell’ambito della Montagnaterapia.
“Non cercate nelle montagne un’impalcatura per arrampicare, cercate la loro anima.” Julius Kugy

Come considera il CAI la Montagnaterapia?
La Montagnaterapia del CAI è aiutare chi per varie ragioni non può andare in montagna e goderne degli enormi benefici, come lo fa? Mettendo a disposizione degli operatori sanitari conoscenze ed esperienze.
Le attività di Montagnaterapia si sviluppano nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale, o in contesti socio-sanitari accreditati, con la collaborazione del Club Alpino Italiano (che ne riconosce ufficialmente le finalità e l’Organizzazione Nazionale) e di altri Enti o Associazioni (accreditate) del settore.
Nella Montagnaterapia, per raggiungere gli obiettivi prefissati, gli interventi socio-sanitari si integrano con le conoscenze culturali e tecniche proprie delle discipline della montagna con attività di gruppo e di diversa durata nell’arco dell’anno. La Montagnaterapia integra i trattamenti medici, psicologici e/o socio-educativi già in atto, non ha l’intento di sostituirli o eliminarli.
A chi si rivolge la montagnaterapia?
Esistono varie categorie interessate e sono:
- area della salute mentale. progetti che coinvolgono ASL del SSN, Associazioni, Centri diurni e Comunità. alpinismo e arrampicata, percorsi riabilitativi nell’ambito delle dipendenze da sostanze e da gioco.
- disabilità psico-fisiche: nelle disabilità psico-fisiche il percorso ha valenza educativo/pedagogiche. Per le persone a mobilità ridotta si utilizzano ausili da fuoristrada, per altri percorsi ci si affida alla percezione “sensoriale” come ipovedenti e con vista ridotta.
- Portatori di patologie precise: che sono malattie cardiache, metaboliche, geriatriche, ed oncologiche.
- gruppi a rischio “sociale”: adolescenti, immigrati, detenuti, ragazzi a rischio abbandono scolastico.
Quali benefici ci si aspetta dalla montagnaterapia?
Ecco allora alcuni dei benefici che ci si aspetta di raggiungere con questo tipo di attività:
- Autonomia: capacità di equipaggiarsi, acquisizione di abilità manuali e pratiche
- Controllo emozionale: autocontrollo, gestione delle emozioni, dell’insuccesso e delle frustrazioni
- Socializzazione: fiducia negli altri, collaborazione, adattamento, condivisione, accettazione dell’imprevisto, flessibilità, miglioramento dei rapporti sociali
- Corporeità: consapevolezza del corpo, coordinazione nei movimenti, gestione della fatica
- Autostima: consapevolezza delle capacità di raggiungere un obiettivo, resilienza, autostima, fiducia in se stessi, riconoscimento dei propri limiti.
I benefici attesi montagnaterapia per le singole problematiche sono:
- Dipendenze: recupero del rispetto per il proprio corpo e della fiducia degli altri, indirizzamento positivo delle sensazioni adrenaliniche (se arrampicata);
- Psichiatria: lotta allo stigma e reinserimento nell’ambito di provenienza, recupero delle percezioni corporee e della forma fisica perdute, controllo emotivo;
- Disturbi del comportamento alimentare: ripristino dei ritmi corporei e sociali, cura del proprio corpo;
- Disabilità motorie: raggiungimento di mete fisicamente impossibili in un contesto di integrazione di squadra sportiva e non;
- problemi di disabilità sensoriali: esplorazione e condivisione di una montagna percepita diversamente;
- problemi di disabilità intellettive: acquisizione di abilità prassiche e relazionali non solo ludiche;
- Minori a rischio, pene alternative e disagio sociale (emarginati e migranti): acquisizione nel gruppo di valori e comportamenti collettivamente premianti;
- Educazione scolastica: inclusione dei soggetti svantaggiati nella vita sociale;
- patologie specifiche

Quali sono le finalità e gli obiettivi dell’attività di gruppo della Montagnaterapia?
La montagnaterapia ha una funzione importantissima di socialità.
Le attività sono tutte di gruppo e quindi si deve interagire con gli altri.
Quali sono allora gli obiettivi che si prefigge l’attività del gruppo?
- miglioramento della qualità della vita
- promozione del cambiamento degli stili di vita individuali in un’ottica di benessere
- potenziamento della motivazione al cambiamento
- accogliere ed ascoltare difficoltà e fatiche della persona
- facilitare le relazioni nel gruppo
- sostenere la capacità di far fronte a difficoltà, conflitti o situazioni stressanti, di auto-aiuto e di conquista della consapevolezza di sé, delle proprie decisioni e scelte.
Quali sono le attività di gruppo proposte dal CAI per la montagnaterapia?
Le attività sono più o meno le stesse che il CAI svolge normalmente, nello specifico sono:
- escursionismo
- ciclo escursionismo
- Tutela Ambiente Montano
- Alpinismo
- Alpinismo Giovanile
- Speleologia

Escursionismo
Rientra nell’escursionismo anche la Montagnaterapia, con un approccio riabilitativo–terapeutico e socio-educativo con uscite escursionistiche, sfruttando le dinamiche del gruppo e la positività dell’esperienza. Questa attività aiuta a comprendere:
- la flessibilità al cambiamento
- la capacità di adattamento.
Cicloescursionismo
Il Cicloescursionismo si può includere nella Montagnaterapia nella sua accezione più ampia. L’uso della mountain bike richiede una disciplina e tecniche di guida, che possono interagire positivamente con alcune categorie di utenti. Nello specifico, la bicicletta sviluppa diverse capacità motorie e sociali.
Tutela Ambiente Montano
L’immersione in ambienti naturali genera esperienze sensoriali positive, mantenendo l’armonia del profondo.
- Olfatto: Molte foglie delle piante presenti nei boschi (limocene, mentolo, eucaliptolo, canfora…) se inalate rilasciano molecole benefiche per la salute, sul sistema immunitario e sul tono dell’umore.
- Tatto: abbracciare gli alberi, cura lo stress, rigenera, abbassa l’ansia, migliora la concentrazione e dona sollievo al mal di testa.
- Vista: colori e paesaggi
- Udito: la montagna è la disintossicazione dell’udito dall’inquinamento acustico
- Gusto: la montagna regala esperienze enogastronomiche di eccellenza

Alpinismo
La Montagnaterapia, attraverso le scuole di alpinismo, può diventare strumento di pensiero oltre che di azione, una opportunità di recupero di potenzialità, risorse e qualità, proprie dell’individuo con la scoperta di sé.
Alpinismo Giovanile
l’AG risulta per sua natura strutturato come un Progetto di Montagnaterapia.
L’Obiettivo di un Progetto AG è l’utilizzo dell’ambiente montano (l’Attività) come mezzo per formare una cultura positiva nel Giovane stimolando autostima, senso di appartenenza al Gruppo, aderenza alle regole (il Metodo). L’Accompagnatore è di supporto al Gruppo che rimane il Centro di Attenzione.
Ma il Progetto si rivolge situazioni patologiche come:
- il diabete tipo 1
- Sindrome Down
- Disturbi del Comportamento
- disagio giovanile
Cosi la patologia passa in secondo piano, si è immersi nell’ambiente montano, si deve affrontare la fatica, si gioisce dell’appagamento per le mete raggiunte, il Gruppo si arricchisce e si unisce per nuove esperienze.
Speleologia
Le attività svolte hanno consentito la scoperta delle grotte a numerosissime categorie di diversamente abili, fisici e psichici. Oggi Diversamente Speleo è un appuntamento che si ripete in diverse parti d’Italia.
Fonti
32-4142-45_montagnaterapia1 PDF montagna 360°
La-Montagnaterapia-nel-CAI_vol-1-e-2_2020 PDF
Wikipedia