Shackleton o Shakleton: solo un errore di trascrizione
Chi è Shackleton? Come si può raccontare la storia di un eroe? Ho scelto di seguire la via delle onde sonore per raccontare la sua storia, complessa, stupefacente, però eroica! Come un cantastorie che raccontava con il canto una storia di gesta di eroi nelle piazze. Il mio filo conduttore saranno il caso e la fortuna, perché non sappiamo se eroi si diventa per caso o per fortuna!
Una canzone di Battiato, mi ha fatto scoprire Sheckleton e poi i miei viaggi mi hanno portato nei luoghi dove lui è vissuto o ha dato vita alle sue imprese…e questo vi racconterò

Shakleton: il testo della canzone
Una catastrofe psico-cosmica
mi sbatte contro le mura del tempo.
Vigilo, nel sonno vigilo.
Sentinella, che vedi?
Una catastrofe psico-cosmica
contro le mura del tempo.
Durante la grande guerra nel Gennaio del 1915,
alle estremità settentrionali un forte vento spingeva grandi blocchi di ghiaccio galleggianti
imprigionando per sempre la nave dell’audace capitano Shackleton.
Su un piccolo battello, con due soli compagni,
navigò fino a raggiungere la Georgia Australe;
mentre i 22 superstiti dell’isola Elefante
sopportavano un tremendo inverno.
(Alla deriva, alla deriva, verso nord, nord-ovest.
Profondità 370 metri 72° di latitudine est).
Per sopravvivere furono costretti a uccidere i loro cani,
per sopravvivere.
Ma il 30 Agosto 1916, il leggendario capitano,
compariva a salvarli con un’altra nave.
testo di Manlio Sgalambro – Carlotta Wieck/ musica di Franco Battiato
- Franco Battiato, Gommalacca, Universal Music, 1998
- Franco Battiato Joe Patti’s Experimental Group L’isola elefante con il titolo L’isola Elefante Universal Music Italia nel 2014.
grazie Franco
Per molti dei miei viaggi le canzoni di Battiato sono state la mia “guida” ispiratrice, ricerca di itinerari musicali, musica etnica ed internazionale, ma anche solo di testi fino ad allora sentiti, ma mai ascoltati. Così questa canzone che narra le gesta di Shackleton mi ha messo di fronte ad un uomo e i suoi luoghi, un eroe, un forte simbolo della speranza che anima l’impossibile! Al suo cospetto anche il ghiaccio fonde…ma è andata proprio così?
Che vi dico che già non si sia detto e scritto su Shackleton?
Shackleton attrae tanto e ancora oggi rimane uno degli esploratori più pop e amati di sempre. Un uomo contradditorio, che nella vita “normale” è stato un fallimento totale, ma che ha lasciato il segno con imprese che sono state sempre degli insuccessi! Almeno in apparenza!
Ernst, nasce in Irlanda, unico figlio maschio, plasmandosi così come leader e maschio “alfa”. Il padre trova lavoro come medico in Inghilterra e quindi tutta la famiglia si trasferisce.
La vita di Shackleton è tutta costellata di “caso o fortuna”, sin da quando è giovanissimo.
A scuola va così così quindi lo iscrivono alla scuola della marina.
Per caso o per fortuna si trova a studiare con il figlio di un magnate, che proprio in quei giorni finanziava una spedizione antartica dell’esploratore Scott.

Il ghiaccio bollente dell’Antartide lo folgora
Sciolto il ghiaccio, svela la sua passione per l’Antartide e la sua ambizione gli fece capire che quella sarebbe stata la sua strada. Obiettivo: fama e ricchezza.
Per caso o per fortuna, Shackleton entrò nella spedizione di Scott come 3° ufficiale. Partì ma non arrivò mai a destinazione, perché si ammalò e fu rimpatriato. Per caso o per fortuna tentò di entrare nella Royal Navy, ma fallì. La tenacia non gli mancava, così per caso o per fortuna si diede al giornalismo, poi tentò con l’imprenditoria, (affari molto dubbi e altamente speculativi. Si occupava di fornire dei trasporti alle truppe russe nell’estremo est del paese, in Siberia), ma non riuscì nell’impresa.
Per caso o per fortuna Shackleton provò con la politica, ma non fu eletto.
Shackleton: Provaci ancora Ernst
Shackleton Cominciò a lavorare per un ricco industriale, che proprio in quel periodo, per caso o per fortuna, stava finanziando una spedizione antartica, la Nimrod. La febbre antartica recidivante lo infervorò ancora una volta, e non si fece sfuggire l’occasione. Si propose per raggiungere il Polo Sud e il Polo Sud magnetico. Finalmente toccò la terra antartica e insieme a due suoi compagni arrivò a 97 miglia dal Polo Sud. Per caso o per fortuna, anche questa volta fallì. Banalmente, non poté raggiungere la sua meta. Niente viveri e l’inverno antartico era alle porte, poteva solo tornare indietro.
Shackleton è l’eroe: Fama non scaccia fame
Per caso o per fortuna, quando tornò, fu accolto come un eroe…finalmente fama e gloria. Mancava ancora la ricchezza a coronare il suo sogno. Così si trasformò in un eroe “pop” amatissimo dalla gente che lo santificò come eroe antartico. Detestato nell’ambito accademico e della Royal Geographic Society, resisteva a tutto il chiacchiericcio e le maldicenze, come un iceberg contro i flutti delle acque antartiche. Però fama e fame andavano di pari passo, non riusciva a garantire un adeguato sostentamento economico alla famiglia, guadagnava poco ed era indebitato fino al collo perché la spedizione (quella fallita del Polo Sud) era costata moltissimo.

Gossip: Shackleton e la sua vita privata
Per caso o per fortuna, nel frattempo, aveva trovato la moglie giusta, che ne creò il mito immortale che è, con la quale mise su famiglia, ebbe 3 figli.
Così cominciò una carriera che oggi potrebbe essere paragonata a quella dell’opinionista televisivo. Relatore in eventi, conferenze, se ci fossero state le crociere spedizione sarebbe stato un “esperto” perfetto per intrattenere con i suoi seminari e conferenze.
Per caso o per fortuna la necessità di avere soldi per mantenere la famiglia, lo spinsero a riprovare a fare l’imprenditore, dalla promozione del tabacco, alla vendita di francobolli fino a speculare su delle miniere in Ungheria. Come da copione fallì su tutti i fronti.
Shackleton: la tragica fine di Scott al polo Sud
Stavolta però reagì chiudendosi in casa, ma per caso o per fortuna, fu una brutta notizia che gli fece risalire la febbre antartica. La tragica fine di Scott al polo Sud. Proprio in quei giorni, per caso o per fortuna, venne a sapere che una spedizione antartica di uno scozzese non si fece per mancanza di fondi. Così Ernest prese la palla al balzo dichiarando che la avrebbe fatta lui con una sua spedizione, la Imperial Trans Antartic Expedition.
La Endurance, la sua nave, partì dall’Inghilterra nell’agosto del 1914
La Endurance, partì dall’Inghilterra nel 1914.
Il piano di viaggio: attraversare il mare di Weddell per poi aprire una base sulla costa del continente antartico. Da lì con pochi uomini sarebbe partito per l’impresa, per arrivare dopo 1800km sul mare di Ross.
Per caso o per fortuna, l’impresa impossibile di Ernest
Dopo tanti errori, la tragedia. Tutto l’equipaggio e la nave rimasero bloccati nel ghiaccio, non si poteva andare avanti, né indietro.

Così Ernst progettò un piano di salvataggio e per caso o per fortuna il suo piano prese vita
Il piano prevedeva una serie di azioni impossibili, almeno sulla carta. Fu allestito un campo per i mesi invernali, furono adattate le scialuppe di salvataggio per fare una traversata di 14 giorni che lo avrebbe portato con i suoi uomini fino ad un’isola deserta, la celeberrima Elephant island. Sull’isola avrebbe lasciato i suoi uomini, più di venti persone, mentre lui con altri 6 sempre su una scialuppa di salvataggio, avrebbe navigato per 16 giorni alla volta della Georgia del Sud. Per caso o per fortuna, ci arrivò, anche se nel posto sbagliato, così 3 uomini rimasero lì, mentre lui con altri due valicò le montagne fino ad arrivare a Stromness una stazione baleniera norvegese. E finalmente ci arrivò.
Questa azione disperata portò al salvataggio di tutto il suo equipaggio, tranne gli uomini che rimasero sul mare di Ross che vennero soccorsi molto tempo dopo, senza gloria.
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Shackleton: esempio di resilienza
Tornò in patria, ma adesso la protagonista era la guerra, così rimase in famiglia, fino a quando fu chiamato dall’esercito britannico per delle operazioni militari in Russia. Ricevette ancora gloria e fama, per la campagna russa, ma stavolta la febbre che lo colpì era quella per l’Artico. Continuava a tenere conferenze e scrisse il suo primo libro. Ma la febbre dell’Artico fu breve e passeggera perché non trovò finanziatori, così dopo l’ennesimo fallimento, risalì la febbre per l’ Antartide.

Shackleton va ancora verso sud, ma stavolta ci rimane
Grazie ai soldi di un amico, organizzò una spedizione verso l’Antartide, stavolta con la determinazione di fare la circumnavigazione del continente. Per caso o per fortuna la nave Quest partì da Londra. Però stavolta fu colpito dalla febbre, quella vera, a Rio si ammalò, morì poco dopo in Georgia del Sud. La moglie chiese che fosse sepolto proprio lì dove ancora riposa che in questo modo contribuì alla costruzione dell’eroe immortale che conosciamo, senza macchia e tanta gloria.
Shackelton: santo o diavolo? solo un uomo
Una lista di fallimenti lunghissima, incluso quello di diventare ricco. Da questo disastro è però nato il mito di un eroe, un resiliente, un uomo dalla determinazione d’acciaio, perseverante maniacale, leader amatissimo, dispensatore instancabile di positività e speranza, dotato di un forte spirito di sopravvivenza, queste sue peculiarità, lo hanno reso un eroe intramontabile, dalla fama smisurata senza colpa e senza macchia.
Non importa che nella vita sia stato un fallito, che abbia commesso errori e che forse era superficiale nell’organizzazione delle sue imprese. nonostante tutto eroe. e il suo mito resiste ! Come resiste tutto quello che ha lasciato in termini di idee sulle spedizioni e di leadership.
Eroe: umano troppo umano
Perché era irlandese? Perché forse ha ricevuto fama immeritata? Anche se un fallito nella vita, arrogante, discriminatore, fortunato e famoso? Eppure un pugno di uomini l’ha portato a casa! quindi basta questo per essere un eroe. Prototipo dei suoi tempi, senza genio, talento, tanta determinazione e una buona dose di mediocrità tipica della gente comune che forse ci si è riconosciuta? Un mix tra fortuna e sfortuna cronica. “Uno” normale che vuole fare l’esploratore …non è forse il sogno di tanti bambini insieme a quello di fare l’astronauta?
Shackelton oggi, più famoso di sempre
Oggi la sua fama rimane inalterata. Il suo stile di leadership fa la differenza, soprattutto nella lotta per la sopravvivenza. Non ha mai corso rischi inutili né ha chiesto ai suoi uomini di fare qualcosa che lui stesso non avrebbe fatto. Il suo incrollabile ottimismo ispirò i suoi uomini a credere che sarebbero sopravvissuti e sarebbero torbati a casa. Oggi le business schools americane insegnano lo stile di leadership di Shackleton agli imprenditori in erba.

I miei viaggi sulle tracce di Shackleton
South Georgia: Grytviken la sua tomba
South Georgia: Stromness il trekking fatto da Sheckelton per arrivare alla stazione baleniera
Isole Orcadi, Scozia del nord: Stromness, dove sono andata lo stesso anno per vedere l’originale
“Fridtjof Nansen” o Nansen, era il primo nome di Stromnses, per caso o per fortuna, era il nome della mia nave spedizione per il passaggio a Nord Ovest
Antartide: Shackleton Hut spedizione Nimrod Mare di Ross
Fonti
www.battiato.it/gommalacca
www.battiato.it/joe-pattis-experimental-group
www.gqitalia.it/show/article/franco-battiato-eta-shackleton
histoynewsnetwork.org/article
blogs.slv.vic.gov.au/our-stories/the-other-side-of-shackletons-antarctic-adventure/
wwwyoutube Stephen Scott Fawcett
www.swoop-antarctica.com/blog/visiting-scott-and-shackletons-huts-in-the-ross-sea/
www.pbs.org/wgbh/nova/shackleton
www.ilpost.it/2022/03/09/relitto-endurance-trovato
en.wikipedia.org/wiki/SY_Aurora
wikipedia Shackelton
shackleton.com/en-it/blogs/articles/why-ernest-shackleton-is-still-relevant-today
lessons.online.hbs.edu/lesson/resilient-leadership
news.harvard.edu/gazette/story/2004/01/shackleton-in-business-school/
nzaht.org/conserve/explorer-bases/shackletons-hut